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venerdì 16 dicembre 2011

Viaggio nell'essenza di questi giorni di Dicembre!



In tempi di crisi economica, di incertezza e di stanchezza dell'anima, normalmente si torna a ricercare i veri valori della vita. Ognuno scava nel proprio passato e lo collega e lo confronta con il presente per verificare cosa è da salvare o da buttare via. Ma se questo si fa anche in tempi normali, figuriamoci in questo periodo che è speciale. Qui lo vogliamo esaminare da un punto di vista più laico possibile, perché da quell'altro aspetto, molto più importante, non ci riusciamo proprio. Ed allora partendo da un'analisi terra terra devo dire che il pettirosso della scorsa settimana si sta trovando molto meglio, perché la stagione è cambiata. La nebbia si è abbassata, l'aria tende al bianco natalizio. Gli alberi, le foglie di alloro e gli aghi di pino brillano di rugiada anche in tarda mattinata. L'atmosfera è completamente cambiata. Le prime luci natalizie brillano e si accendono ad intermittenza. E forse sono loro che mi spingono a ricercare l'essenza di questi giorni, di questo periodo, come l'ho conosciuto da quando sono venuto in questo bellissimo ma anche "tosto" mondo. E mi accorgo che l'essenza è fatta di immagini che mi appaiono in sequenza.   Tre o quattro cose molto semplici, ma per me molto speciali e spontanee. Una bellissima borraccina spugnosa di color verde intenso da ricavare nei sassi secolari dei muri della Montagnola. Tenti di staccarla con tutte e due le mani che ti imbratti nella terra rossa. Un albero di Natale addobbato all'antica.Con qualche pallina bianca e rossa, qualcuna fatta a fungo, qualche altra incavata e qualche arancio per abbellirlo di più. Ed un pò  di carta stagnola di color rosso, messa qua e la che possa risplendere nel color verde del ginepro. Che avevamo adocchiato già da qualche mese e l'avevamo curato con lo sguardo per diverso tempo, tutte le sere, nel pomeriggio dopo la scuola. Una scatola di latta riempita di cavallucci fatti in casa. Con mille attenzioni, con i canditi messi da parte da molti giorni e le noci nostrane. E tante bollicine di alchèrmes nell'aria. L' Alchèrmes (ma noi si chiamava l'archemes) era il benvenuto perché quando c'era lui c'era festa nell'aria e tanti dolci in preparazione. L'attività affannata della vicina di casa che faceva la sarta ed era intenta a preparare al meglio i vestiti interi e le sottane dagli scampoli comprati dal merciaio ambulante. Ed un'atmosfera festosa ma anche impegnativa perché la Festa andava preparata con tutti i crismi e quindi  con tanti preparativi, le Novene, le prove per i canti. E l'atmosfera esterna, bellissima, con la nebbia argentata che si univa ad un sentimento interiore di attesa, intriso anche di buona  fratellanza. Credo che questo sia il punto principale. La bellezza dell'attesa che, come in un sentimento leopardiano di attesa della domenica, ma molto rafforzato, ci dava la forza e lo sprint di godere delle poche cose che avevamo, ma che ci  sembravano tanto abbondanti in questo particolare  periodo. Ma allora, tornando al presente, bisogna ricercare l'essenza nei nostri giorni di questo periodo di Festa  e di questa difficile epoca. Ma quale potrebbe essere oggi l' "essenza"? Navigando  nell'incertezza come un naufrago in difficoltà, mi suggerisco che,  forse, potrebbe anche essere: 


- un bel sorriso ad una persona anziana;
- fare un passo avanti  per farci perdonare qualcosa;
-dare una stretta di mano ad una persona che cerca compagnia;
-fare una telefonata anche a colui che non ti è simpatico;
-scusarsi con qualcuno al quale pensi di aver fatto uno sgarbo anche involontario;
-lasciare da parte, per un momento, i rancori, le divisioni, le simpatie e le antipatie personali.
                 
Poca cosa dirà qualcuno! Forse rispondo io. Ma non è che siano cose facili e tanto frequenti ai tempi d'oggi. Anzi non si vedono o non si fanno di frequente (io per primo) da molto tempo. Sarà anche per questo che, da qualche anno, mi fa una strana impressione, la sera della Festa, essere circondato da pacchi scartati, fiocchi slacciati, chiacchiere di circostanza ed avanzi di generi commestibili. Ma, in quella strana situazione, mi manca soprattutto il ricordo di aver cercato di far piacere a qualcuno. Non dico la convinzione di esserci riuscito perché quello sarebbe il massimo. Ma, anche per un piccolo ed egoistico appagamento dell'anima, averci almeno provato!. Anche perché, mi sa, che siamo anche un pò controllati! E questa volta non si tratta di Bruxelles o Francoforte. Non ci credete? Provate a cliccare  qui sopra.....si.... proprio qui!

e per ulteriori ragguagli click under:
L'essenza del Natale

PS: ringrazio tutti i lettori quelli italiani e quelli worldwide che, sempre più di frequente, sono presenti nel blog. E' uno dei piaceri  della mia vita vedere che a qualcuno il blog può piacere. E siccome ritengo che sia un pochino presto per gli Auguri , per il momento Vi  mando tanti, tantissimi abbracci con tutta..... l"essenza" del mio miglior sentimento.


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Enjoy:

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