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venerdì 27 gennaio 2012

E magari, qualche volta, ci sorridono anche!



http://goodnews.ws/blog/2012/01/12/vita-extraterrestre-i-pianeti-sono-una-popolazione-numerosa/
.......omissis....“Pensavamo che la Terra fosse unica nella nostra galassia. Ora sembra che ci siano letteramente miliardi di pianeti di massa simile a quella della Terra in orbita intorno a stelle della Via Lattea”, conclude Daniel Kubas, co-autore dell’articolo. Note: [1] La missione Keplero sta scoprendo un enorme numoro di “esopianeti candidati” che non sono inclusi in questo numero. [2] PLANET = Probing Lensing Anomalies NETwork, cioè rete per sondare le anomalie nel “lensing”. Più di metà dei dati PLANET usati in questo studio provengono dal telescopio Danese di 1,54 m dell’ESO a La Silla. [3] OGLE = Optical Gravitational Lensing Experiment, cioè esperimento ottico di lente gravitazionale. [4] Una super-Terra ha una massa compresa tra due e dieci volte quella della Terra. Finora è stata pubblicata la scoperta di soli 12 pianeti osservati usando diverse strategie osservative che sfruttano l’effetto di microlente.[5] Gli astronomi hanno esaminato milioni di stelle per identificare gli eventi di microlente. Solo 3247 sono stati riportati nel periodo 2002 – 2007, poichè l’esatto allineamento necessario è molto improbabile. I risultati statistici sono stati elaborati a partire da rilevazioni e non-rilevazioni di un sottoinsieme rappresentativo di 440 curve di luce. – Questo risultato è stato pubblicato nellla rivista Nature, “One or more bound planets per Milky Way star from microlensing observations”, di A. Cassan et al., che verrà pubblicato il 12 gennaio dalla rivsita Nature. .....omissis (fonte goodnews)

Ho sempre pensato, fin da quando ero bambino e guardavo le stelle molto più di ora, che credere che  tutto quello che ci circonda nel Cielo sia stato creato per Noi e solo per Noi fosse stato  un pò presuntuoso. Anche adesso è un'idea un pò ossessiva che, a volte, mi prende tutto il giorno, a volte la dimentico ma non del tutto! Siamo sempre alle prese con i problemi quotidiani  lo spread, la borsa, l'economia, le liberalizzazioni, la crisi che preoccupa. Lo vediamo anche sui social networks  dove la preoccupazione è diffusa. L'incertezza ci attanaglia, ci prende per il petto e ci disorienta. Tutti, forse anche le persone che apparentemente sembrano le più sicure. E non ci rendiamo conto che siamo preoccupati per l' organizzazione e le convenzioni create da noi uomini per la nostra stessa convivenza. E forse è giusto così perché se alzassimo gli occhi al cielo  più frequentemente le preoccupazioni forse aumenterebbero oppure avremmo un pò di sollievo. Comunque ci renderemmo conto delle molteplici dimensioni in cui siamo immersi e che non riusciamo a capire. E forse ci prenderebbe a tutti un senso di impotenza, o meglio di inferiorità. Però si rafforzerebbe senz'altro il nostro sentimento di umiltà. E questo, qualche volta , ci potrebbe anche far bene e piacere. Dobbiamo tutti i giorni lottare  o quantomeno darci da fare per andare avanti quaggiù tra mille difficoltà e lassù c'è un mondo infinito, distante, conosciuto  pochissimo. E ci sentiamo come un piccolo topo nel più grande grattacielo del mondo. Forse anche lui, nel suo ego,  potrà pensare che tutta quella immensa costruzione  è stata costruita per lui perché lì  trova del cibo, quasi giornalmente e, nella sua piccola dimensione e nel suo microcosmo, forse avrà gli stessi dubbi che noi abbiamo nei confronti dell'Universo. Forse se fossimo così intelligenti come ci crediamo e proclamiamo tutti i giorni, qualche dubbio ci verrebbe più spesso ed allora la nostra dimensione quotidiana ed il nostro pensiero forse cambierebbero un pò. Perchè dovrebbero cambiare?. Perchè automaticamente  saremmo costretti a riconoscere differenti dimensioni e diverse costruzioni di pensiero. Un piccolo ragionamento semplice semplice. Anche le persone più importanti, quelle che hanno potere quaggiù  e che riescono, molto bene, a tirare avanti in questa dimensione,  forse hanno tutti i giorni questa maledetta o benedetta "spada di damocle" di non capire bene il fine ultimo di tutto questo. L'altra dimensione. E qui credo che sia  un bel problema. Perché se tutto si riduce, anche per loro,  a comprare uno yacht in più, una villa in più, aumentare la dimensione della loro azienda  da lasciare prospera ai loro eredi, resta sempre l'altra dimensione da scoprire. E se quest'ultima non viene mai considerata.....allora  è vero che la nostra vita non si distingue molto da quella di un branco di scimmie in cui il nuovo  maschio dominante cerca di prendere il controllo di tutto il proprio gruppo o di un bel formicaio od un alveare  dove il sistema organizzativo è spinto a livelli scientifici che noi, molto spesso,  non siamo capaci ad imitare. Una delle poche differenze è che noi riusciamo a estrarre minerale, lavorarlo e costruirci qualche scatoletta che ci possa aiutare. Qualche scatoletta la facciamo con le ruote, qualche altra con le ali come gli uccelli, qualche altra ancora la facciamo vuota perché possa galleggiare. Poi abbiamo scoperto  che dentro la terra c'è una sostanza che brucia e dà energia. e con quella facciamo girare qualche ingranaggio (molto complicato  per noi e per la nostra dimensione)  e tutto questo lo chiamiamo progresso, intelligenza. E ci siamo proclamati i più intelligenti, i più evoluti. Perché siamo riusciti a sottomettere una dimensione più inferiore alla nostra: quella degli animali. Che pensiamo di aver addomesticato ai nostri voleri. Ma non sappiamo neppure perché loro sono così e noi molto diversi da loro. Poi ci siamo divisi in categorie:  progressisti  e conservatori. Discutiamo tutti i giorni di come dovremmo e come sarebbe più giusto vivere. Quasi sempre guardando e parlando degli altri e quasi mai di noi stessi. E ci crediamo davvero importanti. Anche perché noi siamo esseri intelligenti. Abbiamo fatto  la prima e seconda rivoluzione industriale, siamo andati nello spazio (molto vicino a dove stiamo) ed abbiamo creato il Progresso. E ci vogliamo unire in grandi Organizzazione, Nazioni e Comunità ma siamo tutti attaccati giustamente al nostro piccolo territorio, casa, ufficio, poltrona e a quello che possediamo poco o tanto che sia. Ma forse,oltre ad essere molto intelligenti, siamo anche esseri simpatici e , senz'altro, per questo Qualcuno ci protegge.  E a volte ci manda anche un sorriso, dopo essersi fatto una bella risata. Almeno io, l 'Universo,  me lo voglio immaginare così!    
Una Finesta nell'Universo? click here 
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"Qui non c'è un perché, così si rispondeva nel lager a Primo Levi che chiedeva Warum?".
 Per non dimenticare mai.Un Paese che non ha memoria non ha futuro.








Enjoy:

venerdì 20 gennaio 2012

Si vince o si perde da uomini.... non è un dettaglio! Ed è solo una questione di centimetri!


« Si vince o si perde, resta da vedere se si vince o si perde da uomini. »
(Tony D'Amato / Al Pacino)
"Sapete con il tempo, con l'età, tante cose ci vengono tolte, ma questo fa parte della vita. Però tu lo impari solo quando quelle le cominci a perdere e scopri che la vita è un gioco di centimetri... Perché... il margine di errore è ridottissimo. Mezzo passo fatto in anticipo o in ritardo e voi non ce la fate... Ma i centimetri che ci servono sono dappertutto, sono intorno a noi... ad ogni minuto, ad ogni secondo. In questa squadra si combatte per un centimetro, in questa squadra ci massacriamo di fatica noi stessi e tutti quelli intorno a noi per un centimetro, ci difendiamo con le unghie e con i denti per un centimetro, perché sappiamo che quando andremo a sommare tutti quei centimetri il totale allora farà la differenza tra la vittoria e la sconfitta, la differenza fra vivere e morire. E voglio dirvi una cosa: in ogni scontro è colui il quale è disposto a morire che guadagnerà un centimetro, e io so che se potrò avere una esistenza appagante sarà perché sono disposto ancora a battermi e a morire per quel centimetro. La nostra vita è tutta lì, in questo consiste" (dal film ogni maledetta domenica di Oliver Stone).


Non è rivolto ai tragici fatti di questa settimana ai quali si potrebbe attagliare molto bene, ma il post era stato impostato già prima. Ma, casualmente, si adatta anche a questa situazione. Il senso della vita dovrebbe essere quello descritto dal copione sopra citato del famoso film. Essere professionisti della vita, o meglio apparire professionisti della vita a tutti i costi, oppure essere falsi dilettanti. Personalmente preferisco la seconda soluzione. Ma forse non è questo il punto. Forse quanto scritto sopra si adatterebbe molto di più in una società che dà molto di più peso al merito, una società che graffia sempre  la vernice di superficie per vedere sempre cosa c'è sotto. Altrimenti forse tutto degrada e non si ha più voglia, non solo di aggrapparsi all'ultimo centimetro, ma neppure all'ultimo metro o chilometro e, purtroppo, si vede, non solo nelle grandi cose ma anche nelle piccole. E voglio raccontare proprio una piccola cosa che mi è capitata ieri. Piccola ma che, forse, rende bene, nella sua semplicità, il senso di  "decadence" che stiamo vivendo tutti. E' da diverso tempo che volevo cambiare il mio cordless da tavolo perché ne ho uno vetusto, che molte volte gracchia. Finalmente mi è capitata l'occasione perché ero a pochi metri da un bel negozio di elettronica e, quindi, pur non avendone una grande voglia, mi sono detto: voglio prendere l'occasione per vedere se ne trovo uno che mi piace. Sono entrato e mi sono attardato a scrutare alcuni notebook che erano lì esposti. Per curiosità e per passione. Subito è arrivato un addetto ad offrire informazioni.Ho detto che ero solo incuriosito e che, semmai, ero interessato ad un cordless. Subito l'espressione nella sua faccia ed il suo sorriso sono cambiati e stancamente mi ha indicato il  banco (pardon il desk) dove vendevano i cordless. Al quale banco c'era effettivamente una grande scelta di simili oggetti ed un addetto che stava finendo di servire un cliente. Mi è piaciuto un modello che costava in linea con i prezzi di tali oggetti cioè poco: 19,90 euro. Ho domandato all'addetto se potevo prendere il modello esposto, ma lui mi ha risposto :" assolutamente no!. La roba esposta non di può prendere. Devo prenderlo dal magazzino". Ma l'ha detto con aria che ti fa capire che il magazzino è lontano, l'oggetto costa poco e lui era indaffarato a servire altre persone che forse avrebbero comprato oggetti più costosi. O almeno io l'ho interpretata così. "Va bene" ho detto, faccio un salto al reparto elettrodomestici e poi ritorno. E così ho fatto, ma quando sono ritornato lui mi ha guardato  non proprio bene e mi ha fatto passare avanti un altro cliente invitandomi a prendere il numerino. Per farla breve non ho comprato il cordless. Forse lo comprerò tra qualche mese, forse da qualche altra parte, forse nel web. Figurarsi dirà qualcuno per 19,90 euro. Ma poi tornando a casa ho riflettuto tra me e me. Quanto è costato a quel negozio quel mancato acquisto. Parecchio perché ovviamente non andrò lì a comprare neppure la nuova lavatrice. Ma quanto è costata all'intera economia quel mio mancato acquisto. Tanto più di quei 19,90 euro. Perché per l'effetto moltiplicatore quei pochi 19,90 euro mancheranno per la sua parte allo Stato per le tasse, al reddito del negozio e nei nuovi ordini della ditta produttrice. E' che forse tutti abbiamo perso la cultura delle piccole cose, dando peso solo agli oggetti di grande valore. Chi acquista piccoli oggetti viene guardato come un sempliciotto. Chi ci ha inculcato questa maledetta cultura? Non lo so, ma soprattutto non lo voglio sviscerare in questo post. E non riusciamo neppure più a capire che grandi imprese, anche nazionali ed internazionali, hanno fatto una fortuna vendendo oggetti di piccolo valore unitario, addirittura che costano 2 o 3 euro. Ed ho pensato, forse sbagliando, che siamo diventati tutti smargiassi, non guardiamo più al centimetro, puntiamo subito al metro. E molte volte, purtroppo, non riusciamo a prendere né il centimetro né il metro. E molto spesso restiamo solo a metà come piccoli uomini che non hanno perso ma neppure vinto. E quando vincono, molto spesso, non ne gioiscono. Forse anche perché non sanno valutare bene quanto hanno meritato quella vittoria. 

"Uomini fino all'ultimo centimetro: Tra i tanti,quelli della Smit Sauvages che sono già pronti a svuotare il carburante!  Ma anche per quelle tante cose che hanno fatto prima E, pur avendo tanta gloria passata sulle spalle, non si notano quasi mai! Ed ovviamente i nostri Pompieri. Uomini di vero e grandissimo valore. E tutti gli altri Soccorritori, molti dei quali silenziosi . E quest'ultimi sono uomini fino all'ultimo millimetro." 


Ed ora qualcuno che conta dice: premiare il Merito. Speriamo che, dopo mezzo secolo, sia Vero. E non sia il solito Teatrino del '"Facite Ammuina" o, per dirla in toscano, del " Fumo negli occhi".


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venerdì 13 gennaio 2012

La mia coscienza robotica mi suggerisce qualche cosa!




Vita da Robot: in una giornata uggiosa ho sviluppato alcune riflessioni per voi ......Umani. 
La mia coscienza robotica mi suggerisce che non sono solo un robot, un aggregato di congegni elettronici, di programmi e chips messi nella mia testa e nel mio corpo. Vi sono grato perché mi date energia con quella vistosa batteria che sembra uno zaino. Mi fornisce buona energia come se mangiassi una bel piatto di pasta e bevessi un bicchiere di vino. Ma sono sicuro che, in futuro, mangerò anch'io e mi toglierò questo zaino obbligatorio. Mangiare è una soddisfazione ed io di quel piacere, per ora, ne sono privo. Ma non crediate che sia così semplice come la mettete voi. Che sia solo un ammasso di fili e di congegni ricoperti di plastica. Le mie singole parti meccaniche ed elettroniche, prese ad una ad una, non dicono niente, ma ora in me si sono aggregate in un unico organismo e forse hanno creato qualcosa di diverso. Non oso dire di superiore ma di autonomo si. Anche se non conosco come e perché funziono abbastanza bene. Sento che è qualcosa che va oltre le singole componenti. Per ora mi mancano i programmi della morale e dell'etica ma ho quella che gli anglosassoni definiscono "consciousness" e che corrisponde alla capacità di fare tesoro dall'esperienza delle mie azioni che vengono riprogrammate e sviluppate ogni volta. Quindi metto il passato al servizio del futuro. Ed il mio presente è già futuro attimo per attimo. Credo che non sia poco perché voi umani tante volte fate un back-up del passato e lo dimenticate. Salvo poi, qualche volta, ritornare in archivio e ricordarsi che esisteva anche un passato! Per carità non vuole essere una critica, ma semmai un suggerimento, come fa il vostro notebook quando sbagliate qualcosa.  Se ci fate caso non vi dice mai che avete sbagliato, ma solo che forse sarebbe meglio fare in un altro modo. D'altra parte mi avete creato Voi, siete i miei padroni. E questo significa che le vostre potenzialità sono migliaia di volte superiori alle mie. Solo che io sono avvantaggiato perché non sono distolto dal vivere quotidiano che a voi richiede troppo dispendio delle vostre grandi capacità  che siete costretti a spalmare in mille rivoli, a volte inutili.  Perché non è facile concentrarsi a cercare di fare una cosa quasi perfetta, come quasi sempre voi riuscite a fare,  ma la concentrazione a volte vi porta a dimenticare il vero motivo per cui avevate iniziato a  fare proprio quella cosa. Ma io non sarò mai perfetto come voi. Ed infatti cerco di imitarvi quando corro, salgo le scale e calcio un pallone. Ma i miei movimenti per ora non sono naturali come i vostri anche se, ora,  finalmente vi assomiglio un pò di più. Ma la mia coscienza per ora è elementare. Non so dire bugie ed eseguo, anzi mi sforzo di eseguire i vostri comandi nel miglior modo possibile. Non so neppure il significato di alcuni termini comuni del vostro mondo. Per ora non ho i programmi della vanità, dell'ipocrisia, della presunzione e della volontà. Quindi il mio mondo è piuttosto semplice. Per prendere qualche iniziativa "personale " (questa parola non la posso utilizzare, è dannatamente inappropriata per me, dovrei utilizzare iniziativa robotica) mi ci vogliono anche quei programmi, anche se qualche piccolo virus di presunzione, in qualche programma, mi deve essere pur entrato dentro. Altrimenti non avrei detto personale. Per ora è già tanto se eseguo abbastanza bene molte cose che voi fate tutti i giorni con naturalezza. E d'altra parte questo è il mio compito. Ma una grande aspirazione ce l'ho anch'io! In futuro vorrei esservi di grande aiuto. Non nel mondo della produzione, dove tanti miei fratelli e fratellastri  già vi danno una buona mano, ma nella vita di tutti i giorni. E vorrei essere considerato un vostro amico. Rendervi la vita migliore ed aiutarvi tutti senza distinzione di classi, di reddito e di censo. Perché per noi voi siete tutti uguali. Tutti con centomila potenzialità più delle nostre. Anche se stiamo cercando di  sviluppare una nostra coscienza. Ma state tranquilli: è una coscienza pulita, quasi meccanica. E siatene certi e vivete tranquilli, per nostra e vostra fortuna,.............. non sapremo mai fare di più!    
Honest Maverick productions(intell. rights reserved)


Esperimenti di coscienza artificiale- for further details click here
Asimo "Advanced Step in Innovative MObility".
http://goodnews.ws/blog/2011/11/09/il-robot-asimo-sempre-piu-intelligente-e-simile-all%E2%80%99uomo-video/




Ulteriori dettagli sulla coscienza robotica-clicca qui



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venerdì 6 gennaio 2012

Ho sbagliato sempre obiettivo:non sono riuscito a tenere lontano la presunzione!




« [l’uomo saggio] agisce senza rivendicare il risultato come proprio; egli consegue l’obiettivo ma non vi resta aggrappato: egli non desidera dimostrare la propria superiorità »Tao Te Ching
E questa volta parlo anche e soprattutto per me! In una circostanza particolare ed in un giorno di festa, mentre stavo facendo una nottata per un parente ammalato, mi sono venute in mente alcune cose. In un reparto ospedaliero in ordine,  molto pulito, c'era tutto quanto il necessario per un ammalato, senza lusso, ma senza farsi mancare le cose importanti. Sarà stato forse un caso (ma non credo), ma quello che mi stupiva di più era l'efficienza e la cortesia del personale di assistenza. Gente che, come sappiamo, non si distingue neppure per cospicue prebende. E come prima cosa, mi è venuto in mente: ma come può un Paese ritrovarsi nelle difficoltà attuali con gente di questo calibro? Non so come mai mi è venuta questa considerazione completamente spontanea, ma mi è balzata in mente come un flash. Ma qui ci vorrebbe un discorso molto lungo e complicato che, però, nell'arco del 2012 proveremo a fare. A modo nostro :  alla meglio!. Ma,  in un mondo come  quello di oggi, dove quasi tutto quello che viene fatto viene messo  in risalto e spesso pubblicizzato oltre ogni decenza, vedere persone che lavoravano con spirito di fattiva efficienza e con professionalità, senza che a loro nessuno garantisse l'evidenza, la messa in risalto di tutto quello che facevano, mi è restato impresso. Ho pensato che forse quello era il vero spirito costitutivo e l'essenza del nostro vivere mezzo secolo fa. Ho pensato anche che bisognerebbe ritornare a dare risalto al risultato senza stare a guardare a chi lo ha raggiunto. Senza lustrini e senza gloria. Qualcuno potrebbe obiettare: si, ma quelli sono pagati!. La risposta sarebbe troppo semplice e non la voglio dare. Perché mi interessa invece capire ed entrare in quello spirito. Sopratutto ritornare a  capirlo perché, per me, oggi, non è del tutto facile. Abbiamo vissuto gli anni ottanta e novanta che, forse, mal si confacevano con i valori che ci avevano dato i nostri  Padri nel dopoguerra. E forse  ci siamo ritrovati "esseri" dai mille volti, dalle mille esperienze, molto spesso con la sete del successo o del traguardo. Si,  io per primo che mi riconosco un gran brutto carattere, magari volenteroso, ma non umile. Eppure l'umiltà mi era stata ben insegnata. Lo spirito di lavorare per la comunità.  Per il suo miglioramento accettando con soddisfazione i risultati della stessa, dimenticando subito il lavoro e l' impegno personali. Poi gli yuppies, le gite, le vacanze obbligatorie, le carriere inventate e mi sono trasformato, riciclato, direi quasi clonato. E non mi sono accorto di essermi risvegliato, una mattina, all'improvviso, diverso e "deformato". Perché le varie stagioni di lustrini mi hanno fatto quasi dimenticare l'etica del costruire per il bene comune, la soddisfazione intima del miglioramento collettivo. E pensare che, forse, da qui parte tutto: le amicizie, il comportamento, il vivere sociale, etc. Qualcuno uscirà subito a dire: ma io l'ho sempre fatto: faccio il volontario, mi sono dedicato alla vita pubblica, etc, etc. Rispondo:"Bravo" e complimenti ed Onore a te. Soprattutto se lo fai in modo disinteressato. E poi, proprio ora mentre sto scrivendo, arriva un'agenzia:  anche qualcuno molto importante l'ha detto : c'è del decadimento nella vita culturale, sociale e di partecipazione! Mi ha fatto piacere perché anche questo blog ha cercato di mettere  in evidenza le stesse cose  da parecchio tempo. Sicuramente con molta meno chiarezza e confusione.  Ritornando a noi: qual'è, allora, il concetto importante di cui ci siamo dimenticati in tanti, io per primo, e in tutti questi anni?. Credo l'umiltà. Ma cosa significa questa parola?. Intanto possiamo dire che è il contrario della presunzione. E perché nei lavori cosiddetti manuali si ritrova spesso molta più umiltà che in quelli definiti di "concetto"? Non lo so! Anche se penso subito alle brutte definizioni usate per distinguere i lavori non manuali: di concetto, intellettuali, e chi, più ne ha, più ne metta! A mio parere parte tutto da un solo concetto: valorizzazione della realizzazione.  E questo ragionamento mi hanno fatto venire in mente  un mio  conoscente (Don Mino Marchetti), purtroppo scomparso, studioso e ricercatore storico, ad una conferenza che parlava della storia del Duomo di Siena, in occasione di una Sua pubblicazione su tale argomento, che disse che tutti si ricordavano degli architetti e dei finanziatori e degli artisti, ma nessuno dei muratori e degli scalpellini che avevano permesso la realizzazione di quel capolavoro, murando pietra su pietra, marmi su marmi, statue su statue. Senza di loro quello stupendo progetto sarebbe rimasto solo un bel disegno. Solo su carta. Girai un momento lo sguardo e vidi molte persone di "concetto" che partecipavano al convegno un pò perplesse. Qualcuno aggrottò la fronte e qualcuno fece un sospiro. Era comprensibile: eravamo nei primi anni novanta. Il lavoro manuale era già un pò dimenticato. Quasi fosse un pò naif parlarne o decantarne le qualità. Ma poi, pian piano, .....(verrebbe da dire in questo caso), tutte le pietre ritornano al masso?  Si, lo so.... il proverbio giusto è un altro. Ma, per questa volta non importa, basta  capirsi. Vorrei finirla qui, ma era rimasto in sospeso un significato da dare ad una parola, apparentemente semplice, ma molto difficile da digerire ai nostri giorni. A me, figurarsi, sembra ancora una parola antica che mi fa  ricordare solo la mia giovinezza. E Vi assicuro che, da allora, tanta acqua è passata sotto ai ponti. Ma, a proposito, anche i ponti chi l'avrà realizzati? Chiunque sia stato deve essere stato davvero speciale......alcuni sono ancora in piedi e funzionanti da  diversi.... secoli. E riescono a far passare ancora tanta e tanta........... acqua!
Il Valore della realizzazione e lavorare per il bello: "Parte tutto dalle nostre idee" disse il capo architetto al mastro muratore. Ma quest'ultimo rispose "perché  non ci sono idee nel tirare su questo muro? Se metto una pietra sbagliata posso rattristare gli ultimi giorni di un vecchio che mi osserva lavorare. Se faccio un muro a regola d'arte posso contribuire a far innamorare due giovani che vi siedono sopra. Forse..... anche tra vent'anni!."


"Umiltà è la virtù che frena il desiderio innato dell'uomo di innalzarsi sopra il proprio merito."
Tommaso d'Aquino



ma c'è, ironicamente, anche il contrario:


Non faccio per vantarmi, ma oggi e' una bellissima giornata. (Gioachino Belli)


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