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sabato 6 settembre 2014

Ho risentito il rumore del Vento!

Mi ricordo quei pomeriggi di Maggio seduto sulle scale di casa, leggendo un fumetto dell'epoca (Pampurio Arcicontento o qualcosa di simile) con il forte Vento che faceva sbattere le porte e le finestre,  ma che era anche tanto gradevole. Aveva un sibilo gentile ed un alito non caldo ma gradevolmente tiepido che ti avvolgeva i polpacci e, da lì, si avviluppava lungo le cosce di un ragazzo di dieci anni con i pantaloni corti. Era un Vento amico con un grande potenziale di "nuove" positive. Che ti faceva pensare a qualcosa di piacevole, di quelle cose piacevoli di allora. Il tempo dei gelati che tra poco sarebbero arrivati dal bottegaio. Ti faceva pensare di andare all'indomani nel prato a rotolarsi nell'erba e forse, ma proprio forse, chissà, un viaggetto con il pulman al mare quello vicino e quello vero. Perché c'era anche il surrogato del mare che, poi, non era da disprezzare. Perché allora il fiume era quasi come al mare. Poi si poteva sempre  andare al castagneto e, come se non bastasse, la sera potevamo anche fare un pochino più tardi con i ragazzi del bar. Ma il Vento ti faceva subito rinsavire. Pareva dirti: non sognare troppo! Stai con i piedi per terra. Perché poi, lo sai, che la realtà delle cose, molto spesso o quasi sempre, non corrisponde ai sogni. Nel frattempo avevo chiuso il libretto dei fumetti. Forse perché il Vento sembrava aver cambiato "rumore". Era sempre molto tiepido, ma il rumore era diverso. Era un fischio più forte, un pò più sgraziato. Forse perché si andava vicino al tramonto. Ma io pensavo che Lui volesse dirmi qualcosa, forse ammonirmi di non pensare solo alle cose gradevoli. Avevo anche molti altri obblighi: aiutare a fare qualcosa nell'orto e poi studiare i libretti delle vacanze. L'altra sera ho risentito lo stesso rumore. Era proprio lo stesso rumore anche se ero in una casa e in una condizione molto, se non completamente, diversa. Ma il rumore era bello ed avvolgente come allora, come cinquant'anni prima. Ma che significava avere ora lo stesso rumore del Vento quando io ero in condizioni completamente diverse, con uno spirito ed un animo differenti ed un fisico ed un volto quasi irriconoscibili? E mentre mi domandavo questo, sentii un sibilo più forte che fece sbattere una finestra ed allora mi venne in mente qualcosa di vero: ero cambiato nell'aspetto ma l'animo era sempre lo stesso! Mi vennero in mente le caramelle Martesano, i Baci al liquore, il Frou-Frou e la "Spuma d'oro". Con e attraverso  il Vento, la pellicola aveva fatto il "rewind" ed io ero ritornato a rincorrere proprio lo stesso Vento. E mi venne in mente che, forse, la vita è solo una pellicola di celluloide. Si, ma di una celluloide speciale. Ci vuole  sempre il Vento per farla riprendere da un punto speciale del "Film". Ma poi, purtroppo, si riavvolge da sola. 
Honest Maverick productions       


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